Il Gruppo Laico Interdiocesano del Sabato Sera (GLISS)

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Incontro di fine anno, 28 dicembre 2011

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Incontro di fine anno, 28 dicembre 2011:

Una sfida decisiva per il 2012. A doppio livello antropologico e deontologico. 

 

La Vita plenaria, in vista del futuro nostro e dei nascituri battezzandi, è una sfida educativa necessaria per il Nuovo Anno 2012. Questa, in sostanza, la ragione dell’incontro/dibattito di fine anno, 28 dicembre 2011, presso la parrocchia “San Francesco ai Romani” nel Comune di Sant’Anastasia (NA), organizzato dal Gruppo interdiocesano del Sabato sera in due tempi: a livello antropologico (A) e a livello deontologico (B).

A) - Tappe di un itenerario antropologico: Gesù nascituro, già pedagogo di una iniziazione umana e cristiana dei nascituri battezzandi? (La risposta della fede – Parrocchia “San Francesco ai Romani”, incontro di fine anno, 28 dicembre 2011).

 

B) - Diritto agli aventi diritto. Motivazioni e punti fermi di una iniziazione cristiana dei nascituri. 

 

 

A) - Tappe di un itinerario antropologico. -

 

 Introduzione - Maria e la Chiesa:  Noi, in Cristo, siamo Chiesa, Regno della Vita "che non muore" e dell’Amore che salva.

 

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Gesù, Tu hai voluto essere concepito nel grembo verginale di Maria, estendi su tutti i cuori il dolce impero del tuo amore. Siano liberi dalla suggestione del male coloro che, fin dal grembo materno, hai chiamato allo splendore della tua luce (Maria e la Chiesa. Dai «Discorsi» del beato Isacco della Stella, “Ufficio Divino, a norma del Concilio Vaticano II, Liturgia delle Ore secondo il Rito Romano, I, Tempo di Avvento Tempo di Natale, Libreria Editrice Vaticana, Ristampa 2008: Maria e la Chiesa. Seconda lettura di Sabato, seconda settimana di Avvento,  pp. 241 – 242).

 

 

 

1 - Maria, dimora pura e santa, concepisce il Figlio: che si è fatto carne affinché tutti abbiano la vita in abbondanza (Cv 1, 14; 6,51; 10,10).

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2 - Le nostre mani hanno toccato il Verbo della vita fatta visibile (1Gv 1,1-2)

 

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3 - Dal sorgere del sole s’irradi sulla terra il canto della lode (Lodi mattutine, Inno).

 

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4 - Il creatore dei secoli prende forma mortale per redimere gli uomini (Inno alle Lodi mattutine).

 

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Gesù, lo splendore della tua incarnazione illumini  i nostri cuori perché, fin dal concepimento, possiamo giungere attraverso le tenebre di questo mondo alla luce della tua dimora. (Adamo e Cristo. Eva e Maria: Dal trattato «Contro le eresie» di sant’Ireneo, vescovo, “Ufficio Divino, a norma del Concilio Vaticano II, Liturgia delle Ore secondo il Rito Romano, I, Tempo di Avvento Tempo di Natale,  Libreria Editrice Vaticana, Ristampa 2008: Adamo e Cristo; Eva e Maria. Seconda lettura di Venerdì, seconda settimana di Avvento, pp. 234 – 235)

 

 

5 - Maria Vergine Madre porta un segreto arcano nell’ombra dello Spirito (Inno alle Lodi mattutine).

 

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6 - Gesù, l’Emmanuele, è, fin dal concepimento e tra famiglie, il pedagogo e il “Dio con noi” (Mt 1, 21-23; Lc 1, 56).

 

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 7 – Da famiglia a famiglia “festinanter”, Gesù, nascituro appena concepito nel grembo materno di Maria,“inviato” per tre mesi in aiuto di Elisabetta , gestante anziana al sesto mese, e come pedagogo di Vita plenaria per il nascituro Giovanni, suo “precursore” (Lc 1, 45)  “Giovanni è la voce, Cristo la Parola”. (Dai «Discorsi » di sant’Agostino, vescovo, “Ufficio Divino, a norma del Concilio Vaticano II, Liturgia delle Ore secondo il Rito Romano, I, Tempo di Avvento Tempo di Natale, Libreria Editrice Vaticana, Ristampa 2008: Giovanni è la voce, Cristo la Parola. Seconda lettura della terza domenica d’Avvento, pp. 250 – 252).

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8 - Fiorì il germoglio di Iesse, l’albero della vita ha donato il suo frutto (Ufficio delle letture, Inno).

 

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«La pura gratuità della grazia della salvezza si manifesta in modo tutto particolare nel Battesimo dei bambini». (Catechismo della Chiesa Cattolica n.1250).

 

 

9 - Maria, figlia di Sion, feconda e sempre vergine, partorisce il Signore (Ufficio delle letture, Inno).

 

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O Maria, figlia di Sion, per grazia sei principio e fondamento della creazione nuova nella e con la Chiesa, rinnova in noi, dal concepimento a morte naturale, lo Spirito, la Parola e le opere.

 

 

10 - Nasce il Cristo Signore, come predisse l’angelo e come predisse Giovanni dal grembo (Inno alle Lodi mattutine).

 

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Cristo Gesù che, con la tua incarnazione hai stabilito la tua dimora fra noi, insegnaci a  riconoscere, attraverso Maria, dal nostro concepimento a morte naturale, la tua presenza e il tuo amore nella Chiesa e in ogni uomo, gloria di Dio Padre amante della vita..

 

 

11 - Sorge una luce nuova nella notte del mondo: adoriamo il Signore (Ufficio delle letture, Inno).

 

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«Ora, per  la sua benignità verso l’uomo, desidera ardentemente di nascere secondo lo spirito in coloro che lo vogliono e diviene bambino che cresce con il crescere delle loro virtù» (san Massimo il Confessore, abate).

 

 

12 - Giace povero ed umile colui che regge il mondo nella stalla di Betlemme (Lodi mattutine, Inno).

 

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13 - Dio Padre ci ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto (Col 1, 12-13).

 

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14 - Con i fanciulli, infanzia missionaria per l’Epifania del Signore.

 

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15 - Nell’ombra del presepe, Io, povero ed umile, sono con voi, tutti i giorni (Ufficio delle letture).

 

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B) - Conclusione deontologica: diritto agli aventi diritto

 

Motivazioni e punti fermi di una iniziazione umana e cristiana dei nascituri.

 

 

Alla scuola di Gesù - nascituro, maestro e pedagogo per tre mesi nella visita ad Elisabetta -, troviamo anche gli orientamenti essenziali e “giusti” per una iniziazione umana e cristiana «ante partum, preparto» dei nascituri battezzandi. Occorre decidersi con e per Gesù. Il 17 giugno 2011, ore 22, sul Podbrdo ad Ivan la Madonna ha detto: «Cari figli, decidetevi per mio Figlio, incamminatevi insieme a Lui. Seguite i miei messaggi, specialmente in questi giorni che verranno. Pregate, cari figli, affinché mio Figlio nasca nei vostri cuori, nelle vostre famiglie».

 

Nascituro battezzando «ante et post partum» è ogni essere umano che, venuto all’esistenza in quanto persona e non ancora battezzato, «è capace di ricevere il Battesimo», «nuova nascita». La parola “nascita” significa «venire alla luce» attraverso il parto, ma significa anche «inizio» e «venire all’esistenza» mediante il concepimento. San Tommaso d’Aquino (Summa Th. III, 35 a 4) precisa che «concepimento» e «nascita» sono «detti e attribuiti secondo la natura nella quale la persona viene concepita e nasce». Nei bimbi non giunti all’età della ragione, tale relazione alla persona, come soggetto di diritti «ante et post partum», vale anche a livello teologico e biblico per l’amministrazione del sacramento del battesimo, che è partecipazione pasquale dei meriti di Gesù Cristo: “Sacramento permanente dell’incontro con Dio, sia «ante che post partum»”.

 

 

La S. Congregazione per il culto divino, con Decreto del 15 maggio 1969, ci ha dato, in latino, il nuovo rito del battesimo dei bambini e i nostri Vescovi italiani ce l’hanno dato in lingua italiana in data 31 maggio 1970. Risposta e attuazione della promessa decretata dal Concilio Vaticano II per mezzo della Costituzione sulla sacra liturgia nei numeri 65, 67, 68 e 69. Nell’Introduzione al rito del battesimo dei bambini (n. 1), la Chiesa insegna che «con la parola “bambini” si intendono coloro che non sono ancora giunti all’età della ragione e quindi non sono in grado di avere né di professare personalmente la fede».

 

Ai fini del Battesimo come «nascita alla vita divina», va detto che tale definizione vale per tutti i bimbi sia che si trovino ancora nel grembo materno, «prima del parto, ante partum», sia che si trovino fuori del grembo, «dopo il parto, post partum». Alla scuola di Gesù, maestro e pedagogo fin dal suo stesso concepimento, notiamo che «anche le sue azioni hanno valore di comando, perché mentre silenziosamente compie qualcosa ci fa conoscere quello che dobbiamo fare» (Ufficio Divino rinnovato a norma del Vaticano II, Liturgia delle Ore secondo il Rito Romano, 18 ottobre: Festa di san Luca, seconda lettura di san Gregorio Magno, papa). In nessun luogo della Bibbia e della tradizione patristica e teologica è scritto in modo esplicito e pertinente che, in caso di necessità, «il concepito finché presente nel grembo della madre, debba essere escluso dal potere, certo e battesimale, che Cristo Redentore del genere umano, ha dato alla Chiesa».

 

La grande sfida educativa per il decennio 2010-2020 ai fini di una crescita concorde delle Chiese in Italia, vale anche per la vita plenaria dei nascituri che, «ante partum», vivono la prima stagione della loro esistenza nel grembo materno? Cosa dicono le scienze storiche del diritto, le scienze dell’educazione, l’evangelista medico Luca e il magistero ordinario e straordinario della Chiesa?  

 

 

     1 - La soggettività giuridica dei nascituri? Secondo il diritto romano del periodo augusteo: «Qui in utero sunt …intelleguntur in rerum natura esse» (D. 1.5.26). «I concepiti sono da considerare come già esistenti, già nati; “Nasciturus pro iam nato habetur”» (D. 1.5.7). Il nascituro è da considerare già nato(“L’Osservatore Romano” del 19 giugno 1997: “Un Seminario a Roma, I nascituri nei sistemi giuridico-religiosi”, in occasione del XX anniversario della morte di Giorgio La Pira).

 

2 - Le scienze dell’educazione? Questi, alcuni riferimenti bibliografici su inizio, carattere, contesto emotivo e ambientale della soggettività educativa dei nascituri: sull’inizio? Aivanhov O. M., L’educazione inizia prima della nascita, Ed. Prosveta, Frejus,1985; sul carattere dell’educando? G. Soldera, Conoscere il carattere del bambino prima che nasca, Ed Bonomi, Pavia 1995; sul contesto emotivo? Verny T., Weintraub P., Le coccole dei nove mesi, Ed. Bonomi, Pavia, 1996; sul contesto ambientale? Gambi A., Acquaticità e benessere in gravidanza, Ed. Bonomi, Pavia, 1997.

 

3 - L’evangelista Luca e il Magistero della Chiesa? Ecco altri punti fermi per una iniziazione umana e cristiana dei nascituri:

 

a - In virtù dell’incarnazione salvifica nel grembo materno di Maria, primizia della Chiesa e stella dell’evangelizzazione, Gesù, con la sua Chiesa, è il sacramento, unico ed universale, dell’incontro con Dio, sia “ante” che “post partum” (Dominus Iesus, Dichiarazione circa l’universalità salvifica di Cristo e della Chiesa).

 

b – Maria è Nuova Eva. La grazia che Eva ci tolse ci è ridonata in Maria. In lei, madre di tutti gli uomini, la maternità redenta dal peccato e dalla morte, si apre al dono della vita nuova (Prefazio dell’Avvento II/A);

 

c – Nell’incarnazione, Cristo reintegra l’universo: Verbo invisibile, egli apparve visibilmente nella nostra carne, per assumere in sé tutto il creato e sollevarlo dalla caduta (Prefazio del Natale II).

 

d – L’acqua battesimale accompagnata dalle parole (cioè, materia e forma del sacramento), versata sulla testa della madre gestante può raggiungere, fisicamente e subito a livello sensoriale, la parte corrispondente del bambino che porta, vivo, in se stessa.

 

4 – Gesù, sacramento e pedagogo dell’incontro con Dio.

 

Che Gesù sia sacramento dell’ incontro salvifico con Dio “ante partum”, esiste, a conferma - anche se non considerata con la dovuta attenzione -, la sfida educativa del nascituro Gesù, maestro e pedagogo pure delle “gestanti” e dei “nascituri”, destinatari allo stesso titolo della vita evangelica, preannunziata nell’antico Testamento (Gn 3, 15; Is 7,14) e poi realizzata nel Nuovo (Mt 1, 22; Lc 1, 26-28). Tanto, nella e con la Chiesa, che è, “ante et post partum” dovunque e sempre, “ubicumque et semper”, prolungamento della stessa misericordia di Gesù che, con la sua vittoria sul peccato, “ante et post partum”, ci ha dato beni migliori (CCC 420; Bolla Ineffabilis Deus del papa Pio IX sul Concepimento immacolato di Maria).

 

5 – In famiglia e tra famiglie, per andare alle radici educative e personali del nascituro.

 

Per andare alle radici profonde e personali dell’emergenza educativa del nascituro in quanto persona fin dal concepimento, è essenziale considerare il fatto che, essendo egli fin dal concepimento di natura sociale e dialogica – essendo cioè per natura già capace di comunione sincronica e diacronica -, il nascituro si realizza e si sviluppa come persona (come “io”) solo dall’altro, incontrandosi cioè con il “tu” (l’altro “io”) e con il “noi”; in famiglia e tra famiglie: come nei tre mesi della visita di Maria, giovane e gestante da cinque giorni, ad Elisabetta, anziana e gestante al sesto mese nella casa di Zaccaria, “padre incredulo” e tuttavia, autore “sacerdotale”del “Benedictus”, cantico per il Messia nascituro e per il suo neonato “Precursore” Giovanni (Luca 1, 68-79).

 

6 – La sfida dell’iniziazione integrale dei nascituri in Parrocchia, comunità di comunità e famiglia di famiglie. Alla scuola di Cristo maestro e pedagogo, anche il nascituro battezzando, in virtù della sua dignità trascendente in quanto persona, può (e deve) diventare maggiormente “io” mediante la sfida maieutica ed educativa, nell’incontro collettivo con il “tu” e con il “noi”. La comunità familiare e la comunità parrocchiale – per lo sviluppo integrale del nascituro con il battesimo, sacramento della “nuova nascita”, e con il matrimonio, sacramento dell’amore -, sono due strutture ontologiche di intercomunione necessaria nonché crocevia di istanze politiche ed educative, “aperte” pure alla vita nuova e trascendente del Vangelo. Da diversi luoghi e tradizioni, tutti, in Cristo sacramento dell’incontro con Dio, sono chiamati, fin dal concepimento, a partecipare all’unità della famiglia di Dio.

 

 

 

Diritto agli aventi diritto, fin dal concepimento in un solo villaggio globale e cosmico, la sfida decisiva per l’Anno Nuovo 2012, di un tirocinio di nove mesi sullo sviluppo integrale (fisico e spirituale) del nascituro; attraverso la iniziazione “politica” (per lo Stato) e “pastorale” (per la Chiesa) dal 25 marzo al 25 dicembre, con due tempi forti il primo trimestre – fase non solo della Quaresima e della Pasqua ma fase iniziale, per gestanti, anche della pillola del giorno dopo e della pillola del quinto giorno, con annessi interessi economici e connesse manipolazioni eugenetiche -, e il terzo trimestre, dal sesto al nono come per Elisabetta, fase non solo dell’avvento e del lieto evento ma anche il tempo del peso maggiore e delle preoccupazioni prepartuali, talvolta più stressanti.

 

            La sfida maieutica ed educativa del nascituro Gesù, “maestro e pedagogo” durante i tre mesi della visita ad Elisabetta nella casa di Zaccaria, costituisce, di fatto, la primizia biblica dell’iniziazione cristiana dei nascituri battezzandi; i quali, prima del parto, ante partum, vivono, per la democrazia e per se stessi, la prima stagione della loro esistenza nel grembo materno. Figlio di Maria, Gesù, Tu che, per dare inizio alla tua missione, hai scelto il grembo di una donna madre: aiuta le donne a non tradire la vita che è iniziata in loro.

 

 

Incontro del Gruppo Laico Interdiocesano del Sabato sera presso la Parrocchia San Francesco ai   Romani” – Sant’Anastasia (NA), dalle 9 alle 13 di mercoledì 28 dicembre, festa dei Santi Innocenti, Martiri per ragioni di potere politico-religioso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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