Il Gruppo Laico Interdiocesano del Sabato Sera (GLISS)

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Ritiro c/o il Monastero delle Monache Domenicane del S. Rosario a Lettere (NA) dal 5 all' 8 agosto 2009

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L’organico del e per il “Gruppo del Sabato sera” starà dal 5 – 8 agosto  2009  nel Monastero Domenicano del Rosario a Lettere in provincia di Napoli, per interrogarsi e riflettere, in quanto “Organico”:     (foto)  (testo in formato word)

 

A -  sulla “ Proposta inoltrata per il Capitolo Provinciale 2009”; 

B - sulla  Pedagogia dell’amore di Gesù nel dono della Parola e del Pane di vita; 

C - sul Battesimo di necessità in quanto “segno efficace” di sviluppo integrale amministrato dalla

      Chiesa nel grembo materno ai bambini destinati all’aborto.

  

(Tre giorni intensi di riflessione e di preghiera per soli dirigenti, 5   8 agosto 2009,   nel Monastero delle Monache Domenicane del S. Rosario ), Piazza Roma – 80050  Lettere (NA); Teefono (081) 802.10.53.

 

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Dirigenti partecipanti: Assistente ecclesiastico, padre Giacinto Cataldo; Coordinatore tecnico Fabio Fiorito; Coordinatore di Segreteria, Mario Crocamo; Coordinatrice per la “Parola di Dio” Rosaria Fiorito; Coordinatrice per i canti,  Pina Cipollaro; Coordinatore per i fidanzati, Luca Balestra; Coordinatrice “Catena dell’Amicizia”, Lucia Allocca;  Coordinatrice  tempo libero e del senso biblico e popolare della danza (ispirata dalla laica domenicana la beata Caterina Jarrige, abilissima nella danza campagnola, «bourrée»), Fabiana Fiorito; Coordinatrice  di chi è ancora alla ricerca di un “senso vero”  per la vita,  Carmen Carofiglio; Coordinatore logistico “Semi di fede”: Antonio Annunziata; Coordinatrice logistica per le famiglie: Angela Giordano.

 

                  

Domande preliminari: Hai usato qualche volta il cellulare? Hai guardato qualche volta il cielo?   

 

·                     Contattare Gesù  Risorto.  Hai usato qualche volta il telefonino? In certo modo, noi, per contattare col Risorto,  usiamo a guisa di “telefonino” il Rosario (ascolto, contemplazione, benedizione).  Hai guardato qualche volta il cielo coperto di stelle?  Gesù Risorto è il nostro cielo e noi, in Lui Risorto per noi, siamo in grazia del  Battesimo ricevuto, un piccolissimo puntino di luce, una piccolissima stella nella volta infinita del suo Amore e della sua Verità.

  

·                     Con l’amore nella verità: L’angelo a san Giuseppe disse: «Non temere di prendere con te Maria perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo (Mt 1,20);   San Giovanni (2Gv 3),  usava dare come “saluto”, “grazia e pace …nella verità e nell’amore”. San Domenico parlava con Dio o di Dio; san Paolo  diceva “la carità si compiace della verità” (1Cor 13, 6) e consigliava  di “vivere secondo la verità nella carità” (Ef 4,15).  Benedetto XVI, per lo sviluppo umano  integrale nel mondo attuale, ha inviato a tutti i cristiani e  a tutti gli uomini di buona volontà, la  Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”. Gliene siamo immensamente grati.

   

·                     In cammino e nello stato di formazione permanente:  Come  “Gruppo ‘interdiocesano’ del Sabato sera”, siamo dei laici   in cammino e in stato di formazione permanente; “formazione” che, per taluni aspetti, non è  mai definitivamente ultimata, prima dell’ultima pasqua o “passaggio ultimo” della vita.

   

·                     Per interrogarci, con chiunque vuole,  su “Parola di Dio e parole di uomini”, ogni fine settimana, ci incontriamo in un luogo di passaggio (e di passeggio)   all’ingresso della Stazione Circumvesuviana di Madonna dell’Arco (NA).

   

·                     Inoltre, come il giovane Davide mise una sola “pietra”, quella  decisiva nella sua fionda contro  la tracotanza filistea di Golia campione di Gat (1 Sam, 17,4; Sir 47, 4; 1Mac 4,30),  così noi nel Rosario, che in certo modo è la nostra fionda decisiva, mettiamo l’unigenito Verbo incarnato,   Gesù, unica “pietra scartata” che è “divenuta testata d’angolo” (At 4, 11; Mt 21, 42; Mc 12, 10-11; Lc 20, 17; Sal 118, 22).

   

·                      E così nelle battaglie della vita, insieme all’ Eucaristia, che è  Parola fatta cibo, prendiamo anche  la  “Maestra della Parola” che è Maria (“Giacinto,  prendi anche me!”).  Durante l’attacco dei Tartari a Kiev,  il grande predicatore polacco san Giacinto (1183-157)  mentre fuggiva con (Gesù nel) l’ostensorio,  fu richiamato da una statua della  Madonna “Giacinto, prendi anche me”.

- Ogni sabato sera prima di incontrarci sul Piazzale della Circumvesuviana, premettiamo singolarmente e in silenzio, “una sosta della memoria” davanti alla Immagine della Madonna dell’Arco.

   

·                     Sabato,  dall’ebraico “shabbath” (giorno di) riposo”; sesto giorno della settimana civile e settimo di quella liturgica: è giorno consacrato a Dio, che di sabato cessò l’opera della creazione. Per l’aggiornamento storico ed esistenziale  della nostra adesione a  Cristo, noi, come laici cristiani,  contiamo anche sul riposo sabbatico, su quello cioè  relativo alla “pasqua settimanale” o “domenica”, che  inizia con i primi Vespri di ogni … “sabato sera”. Anche su questi ed altri punti, verte l’incontro  di fine anno sociale.

 

*                   *                  *

 

A  -  Proposta per il Capitolo Provinciale 2009 (cfr testo, esposto)

B  -  Pedagogia dell’amore di Gesù nel dono della Parola e del Pane di vita (cfr  la Domenica, XVII del          T.O., 26 luglio 2009;  la Domenica XVIII, del T.O., 2 agosto 09 e la XIX del T.O.,  9 agosto 2009). 

C  - Sul Battesimo di necessità in quanto“segno efficace” di sviluppo integrale amministrato dalla Chiesa nel grembo materno ai bambini destinati all’aborto.  Aspetti e problemi: considerare insieme,  per il Battesimo ai concepiti non ancora nati, la pedagogia dell’Amore di Gesù che,   “Figlio di Davide e Dio con noi,  per tutti,  compresi i concepiti non ancora nati,  in sant’Anna, in santa Elisabetta, nell’ultima Cena e sulla Croce, ha compiuto ciò che conta per il posto di tutti e di ciascuno nel  SUO Regno” .

 Si racconta che san Domenico non era ancora nato, quando sua madre  la beata Giovanna d’Aza, in una situazione di necessità,  ottenne che, per i meriti di lui  Domenico piccolo e ancora nel grembo, una botte vuota si riempisse all’improvviso  di buon vino (Ufficio liturgico della beata, 2 agosto, in: “Proprio dell’Ordine dei Predicatori”, ed. Province Domenicane d’Italia, 1999, p. 524).

 

PROGRAMMA ORARIO 

Mercoledì 5 – alle 16, partenza da Madonna dell’Arco, seguendo la Statale 268 con uscita a Scafati, seguendo quindi le indicazioni per Lettere;   alle 17,30: assegnazione e sistemazione nelle stanze;

 

-                      Alle 18: presentazione del programma;

-                      Alle 19,25 in chiesa: Rosario  e liturgia in onore di san Domenico;  alle 21, cena.  

Giovedì 6 - alle 7,20, sveglia; 7,45 , preghiere del mattino (contattare l’Infinito); 8,10 colazione;  9 – “Con Domenico seguendo la via di san Giuseppe Redemptoris Custos”,  contattare Gesù, l’uomo-Dio.  Identità cristiana per  lo sviluppo umano integrale. Riferimenti pratici ed  emblematici alla famiglia e alla società secondo la “Redemptoris Custos,  Esortazione apostolica di Giovanni Paolo II,  nella vita di Cristo e della Chiesa (Il quadro evangelico nn 1-3). Maria e Giuseppe, depositari della vita nascente nel mistero di Dio (Redemptoris Mater e Redemptoris Custos,  nn. 4 – 16); Dibattito e conclusioni.

                     Alle 10,15: Tempo di riflessione  e approfondimento  personale.

                    Alle 11,30: Rosario, misteri del gaudio.

                    Alle 13 : pranzo. 

                    Alle 16: “Le presenze di Gesù”: “Solo nella verità la carità risplende e può essere autenticamente umana” - Dio nella Bibbia è insieme «Agàpe» e «Logos»: Carità e Verità, Amore e Parola (“Caritas in veritate”, n. 3).  Riferimenti pratici ed  emblematici in famiglia e nella società politica. Dibattito e chiarimenti, alla luce della  Lettera Enciclica “Caritas in Veritate” di Benedetto XVI.  Alle 17,30: tempo di riflessione e approfondimenti personali- tempo libero;

                     Alle 19,25, in Chiesa per Rosario e Messa. Alle 21, cena. 

Venerdì 7 alle 7,20, sveglia; 7,45 , preghiere del mattino (contattare l’Infinito); 8,10 colazione; 9: “Dignitas personae”, n. 1: “Ad ogni essere umano, dal concepimento alla morte naturale, va riconosciuta la dignità di persona”, anche di fronte alle nuove prospettive eugenetiche (ibi, 27).

                    Alle 11,30: Rosario, misteri della luce.

                    Alle 13 pranzo.

                  Alle 16: “Le nuove  presenze di Gesù nella collaborazione della Famiglia umana”  (dalla “Caritas in Veritate” di Benedetto XVI, nn.53,54,55,56)

                   Alle 19,25, in Chiesa per Rosario e Messa. Alle 21, cena.

  

Sabato 8 alle 7,20, sveglia; 7,45 , preghiere del mattino (contattare l’Infinito); 8,10 colazione; Alle 9: I modi migliori per contattare Gesù (dalla “Caritas in Veritate” di Benedetto XVI, nn,57,58,59).  Alle 10: Non basta avere la Chiesa sulla labbra (sulle labbra, l’hanno anche chi la combatte!)  occorre quindi averla soprattutto sul cuore e nella vita; come l’avevano appunto san Domenico e santa Caterina da Siena, ventiquattresima  di venticinque figli. Alle 11: Accoglienza di chi è sopraggiunto a condividere, con noi,  la “agape”  che  già presso gli antichi cristiani, significava “banchetto collettivo e fraterno”; segue la Messa; alle 13: Pranzo.   

Alle 16: Presentazione del volume Somma dei doni di san Giuseppe (“Summa in quatuor secta partes De Donis Sancti Joseph”), opera in quattro parti in latino del Predicatore domenicano fr. Isidoro Isolani che, nella Pentecoste del 1522, dal convento di san Domenico in  Bologna, chiese al Papa  Adriano VI di voler proclamare  san Giuseppe, Patrono universale della Chiesa.  Inoltre lo stesso Isolani nel  suo volume, al capitolo 9° della prima parte, tratta «De  dono sanctificationis in utero» (pp. 91-97) e porta le ragioni di ordine biblico e teologico per cui alcuni, e soprattutto la Immacolata Concezione,  sono stati santificati nel grembo materno, «De quorum numero, censenda est Joseph sanctificatio in utero» (capitolo 10°).  Il volume su “I doni di san Giuseppe”, fu ripubblicato anche in francese nel 1861, tre anni dopo le apparizioni dell’Immacolata a Lourdes il 1858,  dall’Editore avignonese, “Amédée Chaillot, Avignon”; il quale nella “Prefazione” scrive: «Marie semble vouloir associer à son trionphe le gardien de son divin Fils, tant la piété des fidèlles envers ce grand Patriarche devient plus vive depuis la définition du dogme de l’Immaculée  Conception» (Préface, p. I).  La “somma dei doni di san Giuseppe”, fu ripubblicata in latino anche alla fine dell’Ottocento, «denuo edita cura fr.Ioachim Ioseph B., Romae, Ex Typ. Polyglotta S. C. De Propaganda Fide, 1887, pp. XXIV, 307. - Discorso certamente interessante sulla santificazione di san Giuseppe nel grembo materno, in base a “i doni di san Giuseppe”;  ma si poggia invece  sui meriti infiniti di Gesù Cristo “Salvatore del genere umano” e sul Suo “mandato” da Risorto (Mt 28,19), il Battesimo di necessità, ben più importante,  per i bambini che nel grembo materno  a causa di malattia, manipolazioni eugenetiche e aborto (compreso quello provocato dalla Ru486), vengono condannati, contrariamente a quanto chiesto da Gesù (Gv 3, 4-5),  a « non nascere più».  L’Angelo affidò a san Giuseppe un Bimbo non nato ed una gestante vergine (Mt 1,20).  A Lui, “Custode del Redentore”,  noi affidiamo anche  la sorte  del Battesimo di necessità segno di salvezza e ancora più necessario ed efficace segno di sviluppo integrale (!), per i bambini destinati a non nascere più.

   

                                                                    *         *         *

   

                  Di san Domenico di Guzman “fedele missionario itinerante fin dal grembo materno”,  è scritto che,  quando alla fine di una giornata di cammino, gli capitava di   sentire il suono di una campana che invitava alla preghiera, egli con passo sollecito si recava nello stesso luogo per condividere insieme  con loro  per  il bene  integrale di tutti, il pane della Parola e della preghiera.  Questo, in sostanza,  è il tipo di condivisione che, a conclusione dell’anno sociale è per il bene integrale dei condannati all’aborto, vogliamo realizzare anche noi con la tre giorni di riflessione e di preghiera nel  Monastero Domenicano del Rosario a Lettere in provincia di Napoli, dal 5 alla solennità di san Domenico, 8 agosto 2009.

 

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