Il Gruppo Laico Interdiocesano del Sabato Sera (GLISS)

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Incontro del 07.1.2012 nel “Cortile dei Gentili”

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7 Gennaio 2012 Nel “Cortile dei Gentili”, la sfida educativa con la “Summa contra Gentiles”

Sintesi della Tavola rotonda su: Gesù nascituro, già pedagogo di una iniziazione umana nonché cristiana dei nascituri battezzandi? In base a Catechismo CC, 1256, anche una sana laicità ha a cuore il bene del’uomo nella sua integrità?

 

1 - La sfida plenaria ed educativa 2012 viene pure da laici di buona volontà e in nome della ragione, il tratto distintivo dell’essere umano, con triplice significato: la facoltà umana di conoscere discorsivamente la razionalità generale dell’universo, il fondamento per cui è o si fa una cosa. La Vita plenaria, in vista del futuro nostro e dei nascituri, si impone, anche “ante partum” e da parte laica, come una sfida   educativa necessaria per il Nuovo Anno 2012. Tra l’altro infatti e a titolo di esemplificazione, «si impone in particolare una riflessione sugli embrioni crioconservati che, se non trasferiti, hanno un destino incerto. Gli ultimi dati scientifici rilevano gravidanze anche dopo 20 anni di congelamento». Il dolore negato. Non “segreto” o “nascosto”, ma negato. Con quali conseguenze vitali, biologiche e biopsicologiche sui nascituri e sul nostro futuro? Dovunque c’è un essere umano, ci sono diritti. Cosa dicono le scienze dell’educazione?

 

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2 -“L’educazione inizia prima della nascita” (Aivanhov, Ed. Prosveta, Frejus, 1985); “Acquaticità e benessere in gravidanza” (Gambi A., Ed. Bonomi, Pavia, 1997); “Le coccole dei nove mesi” (Verny T., Weintraub P., Ed Bonomi, Pavia, 1996); “Le emozioni della vita prenatale” (Soldera G., Macroedizioni, Forlì, 2000). In conclusione: per entrare in contatto con il mondo psichico del nascituro, esiste oggi tutta una serie di suggerimenti pratici a livello fisiologico, comportamentale, emotivo, mentale ed esistenziale capace di agevolare l’opera educativa (e battesimale!) che, come risposta ad un preciso diritto del concepito, inizia prima della nascita. La parola “nascita” significa «venire alla luce» attraverso il parto, ma significa anche «inizio» e «venire all’esistenza» mediante il concepimento. San Tommaso d’Aquino (Summa Th. III, 35 a 4) precisa che «concepimento» e «nascita» sono «detti e attribuiti secondo la natura nella quale la persona viene concepita e nasce».

 

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3 - Tale relazione alla persona, come soggetto di diritti «ante et post partum», vale sia a livello educativo che teologico e biblico per l’amministrazione del battesimo, “nuova nascita” e partecipazione pasquale dei meriti di Gesù Cristo: “Sacramento permanente dell’incontro con Dio, «ante et post partum»”. Su tale argomento presso la Curia Generalizia “Ordo Praedicatorum” (http://curia.op.org/en/index.php/eng/library/books/66-other-languages/90-la-vita-italiano), – Roma, Italia, è consultabile ,- il volume di p. Giacinto M. Cataldo, “La Vita uno sguardo alle vite che non nasceranno mai”, uno scritto alla latina con il doppio genitivo della colpa, “venire all’esistenza”, e della pena, “esecuzione capitale”,   sui “condannati d’aborto”. La battaglia per la vita contro l’aborto è una battaglia a metà: perché l’essere umano non è solo corpo ma è anche anima spirituale. Occorre difendere e promuovere per tutti la vita plenaria come espressione di umanesimo e sviluppo integrale.

 

 

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4 - Parole chiare per aprire una nuova stagione educativa dei concepiti sono i nove «Articoli di san José», una Carta internazionale per la tutela del nascituro fin dal concepimento. Per il dibattito, ecco i primi due articoli: «Articolo 1. È un dato scientifico il fatto che una nuova vita umana comincia al momento del concepimento. Articolo 2. Ogni vita umana è un continuum che comincia al momento del concepimento e avanza passando attraverso diversi stadi fino alla morte. La scienza chiama con nomi diversi questi stadi, indicando zigote, blastocisti, embrione, feto, neonato, bambino, adolescente e adulto. Questo non modifica il consenso scientifico sul fatto che in ogni fase di sviluppo l’individuo è un membro vivente della specie umana». Ci chiediamo se sia coerente un comportamento che da una parte riconosce al concepito dignità umana e poi non ne rispetta i diritti conseguenti o li rispetta solo a livello di vita fisica e non anche spirituale.

 

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5 - Stato, Chiesa e Famiglia monogamica per l’uomo fin dal concepimento. Lo Stato è ordinato a procurare il bene dell’uomo: «Finis politicae est bonum humanum» (San Tommaso d’Aquino, Eth. I, 2). Per la sua altissima dignità, l’uomo in quanto persona è ciò che vi è di più perfetto «in tota natura» (S. Th. I, q. 29, a.3); trascende la Comunità politica la quale non esaurisce totalmente le possibilità e finalità dell’uomo, che è ordinato a Dio (S. Th I II, q. 21, a.2, ad 3). Rappresentanti mondiali dei Popoli gentili, i Magi, venuti dall’oriente ed «entrati nella casa» di Giuseppe, uomo “laico”, «videro il bambino con Maria sua madre» (Mt 2, 11). “Videro”: non un bimbo senza madre, né una madre senza bimbo, ma, insieme e in casa, «il bimbo con Maria sua madre». Oggi, in materia di vita nascente e in un contesto etico venato di forti tentazioni laiche e relativistiche, Stato e Chiesa, sui valori “non trattabili” della dignità umana fin dal concepimento e della dignità della vita primo e fondamentale dei diritti umani: devono, rispettivamente, dar ragione della loro speranza; mettendo a fuoco, anche a livello educativo, l’idea stessa di uomo che, fin dal concepimento “ante et post partum”, governa il nostro futuro. Tutti, laici di buona volontà e cristiani, siamo fatti partecipi dello stesso mistero che è l’uomo a se stesso (Concilio Vaticano II, Chiesa nel mondo contemporaneo, “Gaudium et spes”, 22).

 

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6 - Una diversa conoscenza ha conseguenze diverse.  Una diversa conoscenza sulla dignità di ogni essere umano fin dal concepimento ha conseguenze diverse sia a livello umano che cristiano. Il concepito? Una “cosa tra cose”,” res inter res”: «”Roma. La notte del 24 dicembre partorisce in casa e getta la neonata tra i panni sporchi” - “Livorno per la vita. Bimba “adottata” dalla parrocchia. Evitato l’aborto”» (da “Avvenire” di mercoledì 28 dicembre 2011, p. 17).

 

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7 - In nome della ragione e in nome della Rivelazione.

 

A livello di ragione e di Rivelazione, le realtà create risultano disposte secondo una dinamica provvidenziale e progressiva: il Verbo, eterno “in principio” (Gv 1,1), creatore del cosmo nel tempo (Gv 1,2), si fa “verbo” per partecipazione in ogni cosa creata. Infatti «id quod ex Verbo efficitur, verbi accipit nomen», ciò che è creato dal Verbo, è chiamato, «prende nome» di «verbo» (Summa contra Gentiles, Ed. Libreria Vaticana, Leonina 1934, liber IV, cap. 13, p. 450). In virtù dell’ “incarnazione divina si salvano solo quelli che vi aderiscono - direttamente se adulti mediante i genitori se “infanti”-, «per fidem et fidei sacramenta»” (Summa Th. III, q. 8, a 3 “ad primum”; Summa contra Gentiles, IV, 55, “7ª ratio”).

Nel mistero del Verbo incarnato che è l’Uomo Nuovo,   il Gruppo Laico interdiocesano del sabato sera, per analisi e riflessioni sulla sfida educativa e battesimale della vita nascente (Gesù nascituro, già pedagogo di una iniziazione umana nonché cristiana dei nascituri battezzandi?), ha dedicato due incontri, il primo (clicca quì per il link) in base alla “Rivelazione”: un nascituro per i nascituri – una gestante per le gestanti: Tappe, motivazioni e punti fermi - 28 dicembre 2011 dalle ore 9 alle 13, presso la parrocchia “San Francesco d’Assisi”, comune di Sant’Anastasia (NA) - e il secondo in base alla “ragione” retta e informata: la sfida educativa per il 2012 dal “Cortile dei Gentili” con la “Summa contra Gentiles”. Sabato 7 gennaio dopo l’Epifania 2012 dalle ore 18 alle 21, presso la stazione Circumvesuviana (Sala d’aspetto o “Cortile dei Gentili”) - Madonna dell’Arco (NA). Memoria di S. Raimondo de Peñafort, il Domenicano che, eletto nel 1238 secondo successore di san Domenico, esortò caldamente san Tommaso d’Aquino alla stesura della «Summa contra Gentiles» per il dialogo con i non cristiani, Ebrei e Mori.   I laici? Ma quanto vale un laico secondo la Chiesa? Catechismo della Chiesa Cattolica: «chiunque, anche un non battezzato» (n. 1256), «dal momento che deve essere trattato come una persona fin dal concepimento», egli fin dallo stato embrionale «deve essere difeso nella sua integrità - quanto alla vita del corpo e dell’anima -, curato e guarito come ogni altro essere umano» (n. 2323). (Sintesi della t. r. ad opera di Giacinto Cataldo, Rosaria e Fabio Fiorito).

 

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