Il Gruppo Laico Interdiocesano del Sabato Sera (GLISS)

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Sabato Santo 3 Aprile 2010

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«Rispettare il diritto obiettare all’ingiustizia anche oltre “il cortile” di casa mia» 

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Nel contesto del Sabato santo dalle 9 alle 12 del 2010  presso la Parrocchia di san Francesco ai Romani in sant’Anastasia (NA),  si è celebrata, in attesa della risurrezione pasquale, una riuscita  «Sosta della memoria per il battesimo dono pasquale  per tutti credenti e no e, in particolare, per  i concepiti  che, membri per diritto di natura del genere umano e per disposizione canonica della Chiesa soggetti battezzandi a tutti gli effetti (Canoni 871 e 868 §2), senza battesimo, con l’aborto e altre manipolazioni genetiche tipo Ru486, vengono condannati due volte, nella vita del corpo e in quella dello spirito, a non nascere mai». Semplice lo schema seguito, partendo dal “fatto” che la Chiesa nel Sabato santo  di ogni anno,  sosta presso il sepolcro del Signore in attesa della  risurrezione pasquale, vittoria  plenaria, fisica e spirituale della Vita vera che, con la risurrezione,  non muore più. Semplici anche  i punti di passaggio seguiti: “Con l’Incarnazione, Dio non sta “fuori, alla porta”;  il “discernimento” quale necessaria presenza “interpretativa “; l’urgenza operativa sul  territorio; oltre il “cortile” di casa mia; con il battesimo sacramento pasquale e carta di identità per  poter “uscire fuori”  restando “dentro”; “promemoria di un impegno che lo stesso  Figlio Unigenito del Padre ha seguito “passando” dal “seno” del Padre “senza corpo” al grembo verginale e materno di Maria  per unire, con il “fiat”, “ipostaticamente” nella Trinità attraverso la  persona  divina del Figlio Unigenito,  la natura immortale di Dio e la natura mortale dell’Uomo nel corpo mortale che, prima di essere “senza vita” deposto nel sepolcro del Sabato santo,  fu, “vivo”,  inchiodato  sulla croce il Venerdì santo  e, “morto”, colpito dalla lancia del soldato di guardia,  fu “aperto” nel costato;  da cui uscirono sangue ed acqua, simboli salvifici dei sacramenti e della stessa Chiesa “universale sacramento” per unire gli uomini tra loro e il cosmo creato  con Dio nel regno della Vita nuova  che non muore più. Questi “passaggi documentati e semplici” sono stati  ricordati in base al volume “La Vita uno sguardo alle vite che non nasceranno mai” (edizioni Migrè , 2008, Qualiano -Napoli, pp, 128), da  Mario Crocamo (Tra i piccoli, i più piccoli perché salvarli?), da Angela Giordano coordinatrice del Rosario in famiglia (I diritti dei deboli non sono diritti deboli),  da Vittorio Belardo (Per  la vita naturale fisica, la madre  sì e per la vita soprannaturale eterna  di gran lunga più importante, la madre no . Perché no?), da Domenico Raio (Pellegrinaggio alla chiesa parrocchiale di Medjugorie per colmare nel “Registro parrocchiale dei battesimi” il vuoto canonico del mancato battesimo ai nascituri condannati all’aborto). «Rispettare il diritto obiettare all’ingiustizia», da Fabiana Fiorito e Luca Balestra (La risposta dello psicologo Gino Soldera, psicosomatista e Presidente dell’ANPEP, Associazione Nazionale di Psicologia e di Educazione  Prenatale, Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. ): «la questione del battesimo prima dell’aborto apre una questione più ampia che riguarda la salute spirituale di tutti i bambini nel grembo materno. È certamente molto diverso per il futuro del bambino vivere o non vivere una maternità in grazia e in comunione con Dio, sia per la sua vita futura che per la stessa  società presente. Senza voler esprimere giudizi in materia, che non mi competono, come studioso  quello che mi sento di dire è che porre seriamente la questione del battesimo prima dell’aborto può essere  molto utile per aprire un sano dibattito necessario per risvegliare quelle coscienze spesso assopite da una vita  vissuta all’insegna del conformismo-consumismo tipico dell’attuale società». Invito di Linda Crocamo sposata e madre di tre bambine:«Nella Grande Veglia  notturna di questo Sabato santo, al Cero pasquale 2010,  accendiamo pure  una lampada ardente di speranza  cristiana per tutte le  mamme presenti e future di ogni popolo e nazione».«Oltre  il “cortile” di casa mia rispettare il diritto obiettare all’ingiustizia», padre Giacinto Cataldo assistente ecclesiastico, Fabio Fiorito coordinatore tecnico e Maria Rosaria  sposata e coordinatrice familiare di “Parola di Dio e parole umane”, in delegazione congiunta, hanno consegnato a Don Mimmo  Parroco di san Francesco ai Romani del comune di santa Anastasia (Napoli), e, attraverso Don  Mimmo al Vescovo di Nola Mons. Beniamino Depalma, - “Sulla  possibilità opportunità di impartire il Battesimo ai  bimbi nel grembo materno che, per ragioni diverse, sono destinati a non nascere”-, hanno consegnato, per quanto di rispettiva pastorale competenza e in attesa del Battesimo sacramento per i non nati, alcune formule di  preghiera per il battesimo di desiderio che, pur non essendo sacramento, in alcuni casi di necessità, ha l’efficacia di sacramento, nonché, nel contesto del  Sabato santo e del Rosario di Maria, hanno consegnato la sintesi del libro proposta “Battezziamo pure i nascituri condannati morire nel grembo materno” e, per conto di associazioni laicali variamente coinvolte nei diversi aspetti che intersecano  la galassia della sofferenza, hanno unito la riflessione sulla portata, significato e prospettive della  “31^ Giornata della Vita”, inviata Alle Eminenze Reverendissime il Signor Card. ANGELO BAGNASCO, Presidente CEI – Roma  e al Signor Card.  CRESCENZIO SEPE, Arcivescovo Metropolita di Napoli, al Vescovo di Mostar e al Signor Cardinale di Serajevo. L’incontro si è concluso alle 12, con la consumazione, per i nascituri,  di una torta augurale del Sabato santo e con la lettura del messaggio della Madonna alla città di Napoli nel Palavesuvio di Ponticelli, tramite la sensitiva Mirijana di Medjugorie: «Sono qui perché amo questa città. Cari figli miei, siate  un faro per le anime senza fede» (da “Il Mattino” di mercoledì 3 febbraio 2010 – “Cronaca di Napoli”, p. 41).  San Tommaso d’Aquino, genio e santità per organizzare fede e ragione di fronte alle questioni cruciali del nostro tempo, dice che per applicare i meriti salvifici di  Gesù redentore del genere umano sono necessari “la fede e i sacramenti della fede, fides et fidei sacramenta”; di cui, primo tra tutti, il .Battesimo amministrato dalla Chiesa, per mandato stesso di Gesù, il Risorto (Matteo, 28, 18-19). L’Ottava di Pasqua, Sabato 10 aprile 2010,  per i nascituri destinati all’aborto che tra i più piccoli sono i più bisognosi di misericordia,  il Gruppo laico  interdiocesano del Sabato sera concluderà la novena alla Divina Misericordia iniziata la sera di Venerdì Santo u.s.                                                                                                                                                              Domenico Raio
 

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