Il Gruppo Laico Interdiocesano del Sabato Sera (GLISS)

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Via Crucis 2009 - 27 Marzo

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Via Crucis 2009 in San Domenico Maggiore a Napoli

Venerdì 27 marzo - Per la Vita nascente e per  i diritti dei piccoli che non sono diritti umani piccoli 
 


Occorre organizzare la speranza. Perché le attività umane (Gaudium et spes, ,37) son messe quotidianamente in pericolo dalla superbia e  dall’amore disordinato  di se stessi. Tuttavia esse possono venir purificate e rese perfette  per mezzo della croce  e della risurrezione  di Cristo, che è Signore  e da la vita con il suo santo Spirito.. Redento  da  Cristo e reso nuova creatura nello Spirito Santo,  l’uomo può amare le cose create da Dio, con l’amore stesso  di Dio,  purificando le attività umane nel mistero pasquale.
 
Inoltre con l’aiuto solidale di tutti gli uomini di buona volontà, si potrà  togliere fra l’altro l’incoerenza  culturale e legale di una conduzione politico-demografica  che, da una parte, è giustamente e seriamente impegnata contro la guerra e nel tenere in vita (vedi spese di detenzione carceraria) criminali di ogni specie mentre dall’altra, autorizza, come conquista di «civiltà!» e questione di «salute!»,  la soppressione sistematica di persone innocenti attraverso la legge sulle pratiche abortive”. Inoltre, anche  a livello di Chiesa,  c’è qualcosa che non è troppo chiaro tra il  giusto riconoscimento dei diritti umani nel grembo materno ai concepiti e il mancato battesimo nel grembo materno agli stessi concepiti, in caso di condanna a morte per aborto. Doloroso certamente e tragico, privarli della vita terrena ma non è per certi aspetti ancora più doloroso privarli anche del battesimo, via ordinaria  necessaria per la vita eterna? – Tanto, non è forse in contrasto con  i meriti  della  Passione di Gesù Cristo “Redentore del genere umano”, con  la sua tenerezza per i bambini (Mc 10,14)  e con il mandato di battezzare dato alla Chiesa (Mt 28,19)?
La questione del battesimo prima dell’aborto, apre inoltre una questione più ampia che riguarda la salute spirituale di tutti i bambini nel grembo materno. Perché con l’Incarnazione,   il Figlio di Dio  volle  assumere nel grembo verginale di Maria la natura umana per realizzare in essa e con essa la salvezza del genere umano;   evento  storico e  salvifico collegato strettamente al mistero pasquale della Croce, a cui il  Battesimo come «Prima Pasqua» è strutturalmente e significativamente connesso. “Ti saluto, Croce santa, che portasti il Redentor; gloria, lode, onor ti canta, ogni lingua ed ogni cuor”.
 
 
AFra le quattordici “voci”, ne riportiamo alcune”, per chi, ancora bambino, non ha voce e, “condannato a non nascere mai, deve morire pure senza battesimo
 

 

Prima stazione – Gesù, si dona nell’Eucarestia (Mc 14,22-25)  

 

Riflessione di Mario Penna, “Voce” di chi, bambino, non ha voce:
 
Dove vai a pascolare, o Buon Pastore? Dove vai? Mi manca la chiave per entrare nei tuoi pascoli e nella tua Chiesa.  Il battesimo d’acqua, è la chiave Tua, Gesù.. Donalo anche a me, Signore, Gesù.

 

                                                                    
 
                                                            

Riflessione di Rosaria Fiorito, Quell’unica pecorella che hai  sulle spalle, rappresenta  tutta la  natura umana. L’hai presa con  te,  quando, nel grembo  verginale della tua  madre Maria, sei stato concepito e  ti sei «fatto carne». Da allora, la mia natura umana  appartiene anche a te e, in certo modo, è legata pure con  te. Dove vai  ora, Pastore buono? Dove vai in quest’ora in cui Tu , innocente, sei stato condannato secondo una  legge fatta da uomini? Dove vai   «per servire» (Mc 10,45)   e  per dare «in riscatto» la propria  vita?


 

Seconda stazione - Gesù davanti a Pilato (Mc 15, 1-5)

 

 

                                                                                                     

Riflessione di Ferdinando Raia, “Voce” di chi, bambino, non ha voce: 

“Gesù, Pastore mio, davanti a Pilato anche i sacerdoti sono contro di te e le loro accuse non sono poche, ma  «molte accuse»(Mc 15, 3). In realtà Gesù la storia della  tua passione  non comincia ora con queste accuse bensì da quando eri  ancora nel grembo materno e da quando dovevi nascere e non trovando «posto» per culla, ti fu data una mangiatoia di animali. Piccolo ancora  e non sapevi neppure camminare, per non essere ammazzato da Erode, fosti portato in fretta e di notte,  in Egitto tra le braccia di tua madre sul dorso di un asino. Gesù, Pastore mio, ci sarà qualcuno che vorrà portarmi lontano da coloro  che,  qui ed ora, vogliono la mia morte?

 

 

 

                                                            

 

Riflessione di Antonio Annunziata: Pilato come Erode per uccidere Gesù (Mc 15, 1-5;Mt 2, 13-15)
 
“Gesù, io, piccolo,   sto come stavi tu, davanti ad Erode e davanti  a Pilato «dopo il consiglio tenuto».  Pure contro di me è stato tenuto un certo “consiglio”; in cui hanno deciso di  farmi fuori dal grembo in cui mi trovo.  Gesù, quando anche tu  eri piccolo  nel grembo di tua madre,  intervenne in sogno un angelo per impedire che tu  con tua madre venissi abbandonato «in segreto» (Mt 1,19). Gesù, Pastore mio, «dopo il consiglio tenuto» contro di te e contro di me, ci sarà ancora  un angelo dal cielo per  “salvare”  te e aiutare  anche  me?

 

  


Terza stazione - Gesù, caricato di croce (Mt 27, 31),

 

 

 

Riflessione di  Francesca Viscovo,“Voce” di chi, bambino, non ha voce:
 
 “« … e lo portarono via» (Mt 27,31).   Con l’aborto, o Gesù,  porteranno via anche me. E non so dove andrò a finire. Ti prego, Gesù,   prendimi con Te. Perché non posso venire anch’io con Te?  Che forse Tu, Gesù,  non  sei  stato “caricato di croce” anche per me? Attirami a Te, Gesù. Mostrami il  posto che nel  Regno tuo,  hai preparato  per tutti e anche per me.  Sarà un posto senza nome, il posto mio? Perché, Gesù,  io non un nome. Pastore buono,  non sei Tu Colui che chiama per nome? Chiama per nome anche me. Perché, possa   ascoltare  anch’io  la  voce  tua; e, grazie alla croce tua, io, che non sento più la  voce di mia madre, potrò seguire Te e la voce tua, nel  Regno tuo, dove finalmente avrò un posto  anch’io e dal quale  nessuno mai  potrà portarmi  “via”.

 

 

 

 

Riflessione di Carmela Borriello:
 
 «dopo averlo schernito, … » (Mt 27,31).  Lo scherno, e Tu lo sai o Gesù,  è già come una crocifissione del cuore, specie se il Cuore è grande com’è grande  il Cuore che  hai Tu. Lo scherno, Gesù,  è terribile. Più terribile della spogliazione dei vestiti. È come  una spogliazione dell’anima. Ricordi, Gesù? Lo confidasti Tu stesso ai tuoi amici  più intimi:“L’anima mia, dicesti,  è triste fino a morire”. Gesù, a  chi potrò confidare l’angoscia mia che, dal grembo di mia madre,  sento nel cuore mio  e nella tristezza dell’anima mia?

 

 

 

 

                                                                               

 

Riflessione di Maria Di Micco:
 
“Perché, o Gesù, anche se io non ho il mantello che avevi Tu. Ho  tuttavia un’anima; fin da quando sono stata concepita. Non sono “materia” da buttare via.  Cuore di Gesù,  ho anch’io   un cuore mio e un’anima mia.. Non farmi buttare via, Gesù. Aiutami, Tu. L’acqua sgorgata dal Cuore tuo, Gesù, donala anche all’anima mia.   Perché, coloro che vengono a portami via  non  lo sanno:   che  il cuore e l’anima, li ho anch’io.


 

 

B   -  Ultima stazione  -  “Ascolta, Signore, il grido del povero” (dal Salmo Responsoriale, 33)
            

 (Sintesi  dell’omelia fatta dal sacerdote celebrante)

 


Il fine ultimo e determinante della Via Crucis, non è la morte ma la Vita in ogni  sua dimensione. Fin dal grembo materno; grembo che è culla del diritto nascente e sacrario di  vita;  non calvario di morte. Avete sentito il libro della Sapienza?  -“Dicono  tra sé con ragionamenti errati” (Sap  2,1.12-22; Gv  7, 1-2.10.25-30).
Contro l’immane  flagello dell’aborto,  occorre organizzare la speranza con ogni mezzo lecito affinché non venga ulteriormente elusa la “urgenza umana e civile” di un rimedio etico e  politico a cui oggi nonostante le grandi difficoltà, laici di buona volontà e credenti di ogni popolo e nazione, possono per rispettiva competenza offrire la loro solidale, valida collaborazione. Perché il grembo  materno , in ogni popolo e nazione,  sia riconosciuto e tutelato come culla di diritto alla vita e non sia ridotto a spietato   calvario di morte.
Dal Cuore di  Cristo  Crocifisso derivarono non solo i meriti per cui l’Immacolata Concezione nel grembo materno,  fu preservata immune da ogni macchia originale ma, dallo steso Cuore aperto, derivarono anche la Chiesa e i Sacramenti per la salvezza di ogni altro essere umano, concepito nel peccato originale. La liberazione dal peccato originale mediante il battesimo vale sia per i nascituri abortiti che per gli altri nascituri che  proseguiranno normalmente la loro esistenza. È certamente molto diverso per il futuro del bambino  vivere o non vivere una maternità in grazia e  in comunione con Dio, sia per la sua vita futura  che per la stessa società. La grazia gratifica e perfeziona la dignità della natura  umana dal concepimento alla morte. «Ad  ogni essere umano, dal concepimento alla morte naturale, va riconosciuta la dignità di persona.  Questo principio fondamentale, che esprime un grande “sì”  alla vita umana, deve essere posto al centro della riflessione etica sulla ricerca biomedica» ( “Dignitas personae”, Istruzione della Sacra Congregazione  per la Dottrina della Fede, 8 settembre 2008,  Introduzione, n. 1).
Inoltre la questione del battesimo prima dell’aborto, apre una questione più ampia che riguarda la salute spirituale di tutti i bambini e non solo di quelli che sono nel grembo materno.
- Perché con la Sua Incarnazione,   il Figlio di Dio  volle  assumere nel grembo verginale di Maria la natura umana per realizzare in essa e con essa la salvezza del genere umano;   evento  storico e  salvifico collegato strettamente al mistero pasquale della Croce, a cui il  Battesimo come «Prima Pasqua» è strutturalmente e significativamente connesso.
La Via Crucis pertanto, vale anche   per riflettere sulla tutela della vita innocente  fin dal grembo materno e non solo.  Perché  Dio   è amante della Vita e  non dimentica  il frutto delle   «viscere» materne  neanche nel caso in cui   tale frutto viscerale  viene dimenticato  dalla sua  propria  madre(Is 49, 1-16). In pericolo di morte, il bambino è battezzato lecitamente anche contro la volontà dei genitori (Canone 868 § 2). Perché in tutto  l’arco della sua esistenza terrena,  Gesù  meritò anche per i bambini e fu obbediente  al Padre fino  alla morte sulla croce,  allo scopo di essere il Salvatore del genere umano,  a partire dal  suo concepimento nel grembo materno (Lc 1,31-33).  

 Fabio Fiorito coordinatore.

 

 

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